La più esaustiva e completa Guida di Sorrento, fatta da chi la vive.

I Monumenti di Sorrento

 

Sedile Dominova (Via San Cesareo)

Addentrandosi nel cuore della città di Sorrento, più precisamente in Via San Cesareo ci imbattiamo in uno dei monumenti più belli e maestosi della città. Per comprendere a fondo l’importanza di questo luogo, è necessario aprire una piccola parentesi storica. Nel 1343 morì Roberto D’Angiò, re del Regno di Napoli, alla sua scomparsa però non seguì subito un successore a causa di conflitti politici che crearono una vera e propria crisi dinastica, in questa situazione di conflitto nacquero i primi “Sedili”. All’inizio questi luoghi vennero utilizzati per Assemblee private, con il tempo furono poi aperte ad Assemblee pubbliche nelle quali venivano discusse le sorti della res publica . I Sedili rivestirono questo ruolo per ben 500 anni ,sino all’ascesa al trono di Giuseppe Bonaparte. Purtroppo oggi molti di questi edifici sono andati distrutti, il Sedile Dominova di Sorrento rappresenta una rarissima eccezione. Il nome deriva dal latino “domus nova”, che significa “casa nuova”, questo probabilmente perché edificato da un gruppo di nobili che precedentemente erano legati al sedile di porta. Di particolare interesse architettonico è la sua pianta quadrata, sormontata da una loggia aperta ad arcate in stile tipicamente rinascimentale. All’interno del Sedile sono conservati ancora oggi gli stemmi di tutte le famiglie nobili che ne facevano parte in passato, oltre a numerose tele ed affreschi del 700, tra i quali ricordiamo in particolar modo quello dipinto all’interno della volta nel quale è raffigurato lo stemma della città di Sorrento sorretto dagli angeli.

Antiche mura e porta Parsano (Via Degli Aranci, nei pressi del Parco Ibsen)

A causa delle numerose invasioni subite nel corso dei secoli e soprattutto per le violente incursioni Saracene del 500, la città di Sorrento come molte altre città marittime durante il viceregno spagnolo si dedicò alla costruzione di un vero e proprio sistema difensivo per il centro urbano. Quest’ultimo era allora rappresentato da unvcastello, contornato da mura e da porte, che davano accesso alle diverse zone della città. La Porta di Parsano è la porta più moderna della città di Sorrento, essa infatti risale al XVIII secolo (epoca borbonica) è fu costruita sul lato meridionale della città per agevolare l’accesso alla zona collinare .La costruzione di questa Porta diede l’inizio ad una serie di lavori di urbanizzazione che permisero lo sviluppo e l’espansione di tutta la zona sud della città di Sorrento, urbanizzazione che continua ancora oggi.

La Porta di Marina Grande

La Porta di Marina Grande è la porta più antica della città, ha origini greche e nel XV secolo rappresentava l’ unico accesso dal mare alla città di Sorrento. A questa porta è legato il racconto dell’invasione Turca 1558, si narra infatti che uno schiavo traditore della famiglia Correale aprì la suddetta porta lasciando entrare i pirati.

Il Vallone dei Mulini (a 30 mt. Da Piazza Tasso)

Tra le bellezze naturali della Penisola Sorrentina bisogna senza dubbio menzionare i suoi cinque valloni, in passato quest’ultimi venivano addirittura utilizzati per delimitare i confini tra un paese e l’altro (Meta, Piano; Sant’Agnello, Sorrento,etc.),purtroppo però, un po’ come tutte le bellezze naturali, anche i valloni sono stati nel tempo modificati dall’uomo, quello oggi conservato meglio è Il Vallone Dei Mulini della città di Sorrento. IL Vallone dei Mulini rappresenta la parte centrale di un sistema di tre valloni oggi purtroppo non più esistenti, infatti prima, quando Piazza Tasso ancora non esisteva, il primo vallone si estendeva dall’attuale Vallone dei Mulini sino a Marina Piccola, creando uno spettacolare porto, il secondo che come il primo partiva dall’attuale Vallone Dei Mulini, terminando però presso l’ospedale civile, Marina Grande , infine il terzo si estendeva verso la zona collinare della città. Quest’ultimo prende il nome dalla presenza di un mulino, funzionante sino agli inizi del novecento, annesso al mulino vi era inoltre una segheria nella quale venivano lavorati legni pregiati e creati spettacolari lavori d’intarsio.

Villa Pollio Felice ( bagni della Regina Giovanna)

Nella zona della città di Sorrento , da noi conosciuta come “Capo di Sorrento”, sorgono i resti di un splendida villa dell’aristocrazia romana del I secolo d.C., Villa Pollio Felice,conosciuta come “Bagni della Regina Giovanna”. Purtroppo oggi di questa ricca dimora non restano che dei ruderi, la villa era divisa in unità abitative, la prima posta più vicino al mare era probabilmente la villa vera e propria, la seconda più a monte era invece destinata alla produzione agricola. Le due unità abitative erano collegate tra loro da cunicoli sotterranei. I resti di questa dimora sono ben conservati e potrete liberamente visitare le camere della villa ed incantarvi innanzi al bacino naturale della villa comunicante con il mare.

La Villa Comunale (Piazza San Francesco Gargiulo)

La Villa Comunale (Piazza San Francesco Gargiulo) di Sorrento fu costruita tra il 1877 ed il 1879, a picco sul mare, il suo belvedere mostra una spettacolare vista del Vesuvio e di tutto il Golfo di Napoli. Essa sorge inoltre accanto ad uno dei complessi più spettacolari di Sorrento , il “Complesso di San Francesco”.

Villa Fondi (Piano di Sorrento alla fine di Via delle Rose)

Alla fine di Via delle Rose sorge un meraviglioso giardino dell’ottocento, contorno ideale di Villa Fondi, struttura in stile neoclassico, a pianta rettangolare sviluppata su due piani. Costruita nel 1840 dal Principe di Fondi don Giovanni Andrea De Sangro, essa divenne nel 1980, dopo essere stata distrutta dal terremoto, proprietà comunale e grazie alla bellezza della sua terrazza e l’unicità del suo panorama è oggi uno dei luoghi prediletti per la celebrazione dei matrimoni.

E come se tutto questo non bastasse a completare questo magico luogo all’interno di Villa Fondi è possibile visitare il Museo archeologico Georges Vallet. Inaugurato nel 1999, questo Museo nasce dall’esigenza di raccogliere i numerosi reperti raccolti negli ultimi anni e per poter ricostruire attraverso quest’ultimi la storia della Penisola Sorrentina dalla Preistoria sino all’epoca Romana.

Villa Crawford e Villa Nicolini (Sant’Agnello Via Crawford)

Le bellezze naturali della Penisola Sorrentina, hanno sempre reso quest’ultima meta pediletta dei vacanzieri e nel corso dei secoli molte menti illustri si sono lasciate incantare dalle sue cittadine. Sant’Agnello conserva infatti tutt’oggi due magnifiche ville, una appartenuta al romanziere americano Francis Marion Crawford ed oggi chiamata per l’appunto Villa Crawford, la seconda invece appartenuta allo scultore Giovanni Nicolini.

Villa Crawford fu ristrutturata dal romanziere secondo uno stile abbastanza medievale, al suo interno di grande valore, sono ancora oggi conservati pregiati lavori d’intarsio attribuiti a Giovanni Massa. (oggi questa magnifica villa viene utilizzata come punto di ritrovo per i giovani)

Nei primi decenni del 1900 lo scultore Giovanni Nicolini comperò parte dei terreni che erano stati espropriati ai Frati Cappuccini , costruendovi la propria villa. Essa sorge in una zona dalla particolare bellezza naturale, tanto che viene chiamata dai Sorrentini “Paradisiello”. Completamente in stile neoclassico, la villa e si sviluppa in 4 piani , l’ultimo di questi con archi in tufo fa da base ad una magnifica terrazza. Ai suoi piedi furono inoltre ritrovati i resti di un antica pescheria romana, collegata alla villa da cunicoli sotterranei .Purtroppo oggi la villa è completamente abbandonata e leggende narrano sia infestata da fantasmi.

Torri Saracene delle due Costiere

Come ormai saprete bene, a seguito delle violente incursioni Saracene la città di Sorrento e tutte le città della Penisola Sorrentina si adoperarono alla costruzione di numerose torri per poter così meglio difendersi. All’epoca esistevano due tipi di torri , quelle da difesa e quelle da guardia, le prime erano ovviamente le torri poste più vicine ai centri abitati, le seconde quelle costruite lungo la costa e di cui abbiamo ancora qualche resto.Delle numerose torri costruite all’epoca infatti, oggi non ne restano che trentaquattro distribuite lungo la costa Sorrentina ed Amalfitana e più precisamente lungo il tratto che va da Castellammare di Stabia sino alla Cala di Vietri. Custodite da un paesaggio pittoresco oggi è ancora possibile ammirare le torri di Marina del Cantone, Montalto, Punta Campanella e Capo di Massa nel comune di Massa Lubrense e le torri Marina di Seiano e Capo d’Orlando a Vico Equense