Il modo migliore per visitare Sorrento è senza dubbio a piedi, da vedere c’è tanto ed è per questo che vi suggeriamo di seguire un itinerario preciso.
Partendo da Piazza Tasso ad esempio la prima Chiesa da visitare è senza dubbio la Chiesa del Carmine, conosciuta anche come Santuario della madonna del Carmine (www.santuariodelcarminesorrento.it)
Dedicata alla Beata Vergine del Carmelo essa risale al 1500, anche se nel corso degli anni ha subito numerosi restauri a causa dei danni arrecati dalle incursioni Saracene. Della prima costruzione infatti essa ha conservato solo i due portali in piperno a fornice quadrata. La sua pianta si sviluppa in un’unica navata ed al suo interno l’abside è decorata da dipinti che ritraggono alcune delle scene più importanti della vita della Madonna. Sull’altare maggiore è possibile ammirare una copia del dipinto della Madonna nera, l’originale si trova infatti a Napoli, nella chiesa del Carmine.
Proseguendo verso il porto ci ritroviamo in Piazza Sant’Antonino , dove è situata la Basilica di Sant’Antonino (www.santantonino.org )
, protettore della città di Sorrento. I Sorrentini sono tutt’oggi molto devoti al santo protettore, tanto che, visitando la Basilica è possibile trovare numerosi ex voti in argento che nel tempo i fedeli hanno lasciato come pegno al Santo per le grazie ricevute. Il popolo di Sorrento infatti ritiene che Sant’Antonino protegga la città di Sorrento da sciagure e calamità naturali e soprattutto che vegli sui naviganti. Si racconta che una volta egli abbia addirittura salvato un bambino,che era stato ingoiato da una balena, semplicemente chiedendo a quest’ultima di lasciarlo andare. Non a caso nell’atrio all’ingresso della basilica ci sono due costole di balena .Ancora oggi non si può stabilire con esattezza la data di origine di questa Basilica, si pensa essa risalga al XI secolo e che sorga esattamente dove prima era collocato l’oratorio già dedicato al Santo e dove riposavano le sue spoglie. Oggi le spoglie di Sant’Antonino sono custodite in una cripta sotto l’altare maggiore. La Basilica è divisa al suo interno in tre navate e caratterizzata da una pianta a croce latina. Custode di molte opere d’arte al suo interno è possibile ammirare alcune delle tele di Giacomo del Po, due delle quali ispirate a importanti avvenimenti storici della città di Sorrento, l’assedio del 1648 e la peste del 1656.
Dopo questa meravigli non dovete fare altro che attraversare, dal lato opposto della piazza imboccate Via Santa Maria delle Grazie, vi troverete ben presto innanzi all’omonima chiesa. Costruita intorno al 1556, per volere della nobile sorrentina Bernardina Donnoso, la chiesa custodisce numerosi dipinti dell’artista Silvestro Buono Junior, tra i quali il più importante ricordiamo il dipinto sull’altare che ritrae la Madonna delle Grazie e al quale è stato ispirato il nome della chiesa. Caratteristiche , lungo tutta la navata, le grate in legno intarsiato, della fine del 500, costruite per permettere alle monache di clausura di partecipare alla messa senza essere viste. Inoltre infondo alla parete laterale destra , viene custodita, in una nicchia, una statua del Cristo coronato di spine, alla quale vengono attribuiti dei miracoli. Si racconta che in più occasioni la statua abbia trasudato sangue e che le monache lo abbiano asciugato con delle pezze di lino ancora oggi custodite.
Proseguendo in direzione della villa comunale di Sorrento, verso Piazza Francesco Saverio Gargiulo, vi troverete innanzi ad uno dei complessi monumentali più belli della città di Sorrento,”Il Complesso Conventuale di San Francesco D’Assisi”. Oltre la Chiesa infatti potrete visitare anche il Chiostro di San Francesco e il Monastero.
Storicamente dove oggi sorge la Chiesa di San Francesco vi era un oratorio ,il quale costruito da Sant’Antonino, era stato dedicato da quest’ultimo a San Martino di Tours. La costruzione dell’attuale Convento o Chiesa di San Francesco risale al XIV secolo, fu costruita dai frati francescani in stile barocco e arricchita da movimentate decorazioni in stucco. Il portone, costruito interamente in legno, risale al 1500 e al suo interno è possibile ammirare una commovente scultura di San Francesco con il Cristo in croce, anch’essa completamente in legno. Meno antica è invece la scultura in bronzo all’esterno della chiesa, che ritrae il Santo, del 1992 ad opera dello scultore Alfiero Nena.
Adiacente alla Chiesa di San Francesco troviamo l’ingresso al Chiostro ed al Monastero.
Il Chiostro di San Francesco si presenta come un vero e proprio connubio di stili. Costruito nel trecento,infatti, esso nel tempo (almeno sino al cinquecento) è stato più volte ristrutturato. Luogo di meditazione e silenzio tutt’oggi esso riesce ad immergere i visitatori in una pece quasi irreale. La pianta rettangolare è delimitata da archi in tufo e colonne ottagonali sormontate da pregiati capitelli , questa fusione di stili rende la sua bellezza “unica”, per la quale negli anni è divenuto luogo prediletto dagli stranieri per i matrimoni. Dal medesimo ingresso è possibile accedere anche al monastero, che ancora oggi è dimora dei monaci.
Dopo aver goduto della tranquillità del Chiostro ed esservi rilassati magari al bar dell’adiacente villa comunale di Sorrento, innanzi ad un panorama che toglie le parole … potete ripartire.
Vi consigliamo di proseguire lungo Via Veneto fino all’incrocio con Via Tasso,vi ritroverete innanzi alla Chiesa e al Monastero di San Paolo. Quest’ultima, adiacente all’omonimo antico convento benedettino del IX secolo, fu vittima, come un po’ tutti i beni artistici di Sorrento, dell’invasione Turca del 1558. Proprio a causa di quest’ultima, infatti, esso fu ristrutturato e ricostruito secondo lo stile barocco. Sulla facciata, rimasta però tutt’oggi incompleta, unico nel suo genere è l’utilizzo delle colonne murali. Al suo interno, la Chiesa è costituita da una sola navata con volte a botte e lunette, caratteristico inoltre il pavimento maiolicato su un fondo di cotto.
Proseguendo lungo la stessa strada potrete visitare la Chiesa dei Santi Felice e Baccolo più conosciuta come Chiesa del SS. Rosario, essa rappresenta senza alcun dubbio una delle chiese barocche più antiche della città di Sorrento.Custode di molteplici opere d’arte al suo intero vengono conservate le reliquie di San Baccolo, antico vescovo della città di Sorrento, nonché compatrono e presumibilmente quelle di San Felice, vescovo della città di Nola. Legate alla sua origine vi sono molti racconti, alcuni studiosi ad esempio ritengono che essa fosse stata costruita dal Duca di Sorrento Sergio intorno al XII secolo per scacciare degli spiriti maligni che infestavano quella zona della città, altri invece che fosse stata costruita ancor prima sui resti di un antico Tempio romano dedicato a Giove. Ciò di cui siamo certi è che essa abbia comunque rivestito nella storia della città di Sorrento un ruolo importante essendo stata tra il XII ed il XV secolo Cattedrale di quest’ultima. Al suo esterno, la facciata si presenta esattamente come era dopo i restauri barocchi del 600. L’interno della Chiesa è sviluppato in un'unica navata e presenta un soffitto a “cassettoni”. Sul fondo della Chiesa è possibile ammirare l’altare maggiore, costruito verso la metà del 700 da Antonio Gandolfo, sul quale sono rappresentate più teste d’angelo che fungono da corona allo Spirito Santo. Di non meno importanza è il ritratto, posto proprio sopra l’altare della Madonna del Rosario. Sul lato destro della Chiesa, assolutamente da vedere è il dipinto del 500 posto sull’antico altare della Chiesa di San Vincenzo, nel quale vengono raffigurati San Domenico, Santa Rosa ed altri Santi Domenicani mentre ricevono dalle mani della Madonna e di Gesù un Rosario, a contornare questo meraviglioso dipinto vi sono inoltre 15 miniature in cui vengono rappresentati i misteri del Rosario.
Stanchi??? Speriamo di no … siamo solo a metà dell’opera!!!
Usciti dalla Chiesa del Rosario percorrete in salita tutta Via Tasso sino all’incrocio con Via San Cesareo, voltate a sinistra e a circa 100 mt sulla destra troverete la Chiesa dell’Addolorata .
La Chiesa dell’Addolorata fu costruita nella prima metà del ‘700 per ospitare la Congrega della Vergine dei Sette dolori di Sorrento. Interamente costruita in stile barocco, essa fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1980, e chiusa per restauro per ben 30 anni .Pur trovandosi nel cuore di Sorrento (Via San Cesareo) essa rappresenta una delle chiese più moderne di Sorrento ( XVIII° secolo).
Bene…adesso siete nel cuore della città…se il bagaglio culturale sino ad ora acquisito comincia a pesare troppo vi suggeriamo di smorzare la fatica passeggiando lungo Via San Cesareo da noi chiamato “Schizzariello”. Appena pronti a ripartire non dovrete far altro che salire verso Corso Italia.
Ed eccoci giunti alla Cattedrale. In principio la Cattedrale di Sorrento si trovava dove oggi sorge il cimitero della città. L’attuale Cattedrale (www.cattedralesorrento.it)
infatti, sorge sui resti di un antico tempio pagano. Alcuni reperti raccontano che essa fu consacrata nel marzo del 1113 per mano del Cardinale Riccardo De Albano e dedicata alla Madonna dell’Assunta ed agli Apostoli Filippo e Giacomo. Preda nel corso dei secoli di numerose invasioni, nel 1558 dopo la venuta dei Turchi essa fu completamente riedificata , proprio a questo restauro si deve lo stile barocco che ancora oggi è possibile ammirare. Dell’antica facciata non è rimasto che l’ingresso, risalente al XIV secolo,contornato da due maestose colonne in marmo rosa. La facciata presenta tre ingressi, sormontati da tre aperture (o lunette).La lunetta dell’’ingresso principale, posto al centro, ritrae la Madonna dell’Assunta, mentre nelle lunette degli ingressi laterali è possibile ammirare affreschi dedicati agli Apostoli Filippo e Giacomo il minore. Al suo interno la Cattedrale si apre in tre navate, separate da ben quattordici pilastri, distribuite su una pianta a croce latina. Arricchita da numerosi affreschi, che ritraggono i martiri Sorrentini del II secolo e custode di alcune delle tele più importanti del 700 napoletano, oggi essa rappresenta uno dei tesori più importanti della città di Sorrento.
Uscendo dalla Cattedrale proseguendo verso sinistra incontrerete in piccolo vicoletto, ad angolo con un grande negozio di giocattoli, cominciate a risalirlo e vi porterà a quella da noi chiamata la “Congrazionella”, più correttamente conosciuta come la Chiesa dei Servi di Maria.
La Chiesa dei Servi di Maria custodisce la statua lignea del Cristo morto, utilizzata dal popolo di Sorrento in occasione delle processioni del Venerdì Santo. Aperta al pubblico solo la domenica mattina ed in occasione delle feste, essa può considerarsi una vera e propria cassaforte artistica. Al suo interno, infatti, oltre alla statua del Cristo è conservato un prestigioso presepe con pastori del ‘600 e del ‘700 napoletano,più due pastori che risalgono addirittura al ‘400. Nel salone capitolare, caratterizzato da un prestigioso pavimento maiolicato del 1772, è possibile ammirare più di 2000 testi antichi e numerosi mobili in legno intrarsiato tra i quali si distinguono due confessionali finemente scolpiti ed un pulpito intagliato.
Ci Siamo quasi … meno 2…!!!
Ritornando su Corso Italia proseguite in direzione dell’ ospedale, alle spalle di quest’ultimo sorge La Chiesa dell’Annunziata (Piazza Santa Maria Veniero). Quest’ ultima è sicuramente una delle chiese più antiche di Sorrento, anche se tutt’oggi non si può stabilire con esattezza la data della sua costruzione, fonti attendibili ci suggeriscono che essa fu eretta nel 1133 dall’ultimo dei signori di Sorrento, Sergio.
E come potevamo chiudere il percorso se non in riva al mare??
Visitando il Borgo di Marina Grande di Sorrento è possibile ammirare la Chiesa di Sant’Anna. Quest’ultima, risalente alla fine del seicento, fu interamente costruita grazie al contributo dei pescatori del borgo. Inizialmente essa fu dedicata alle anime del purgatorio, solo successivamente alla Santa (protettrice delle partorienti) che oggi le conferisce il nome. Sino a qualche anno fa in occasione del giorno di Sant’Anna (26 luglio) i pescatori erano soliti uscire in mare per festeggiarla, preparando piatti della tradizione sorrentina che consumavano con le proprie famiglie. Oggi la domenica successiva a tale ricorrenza la città di Sorrento festeggia la Santa con fuochi d’artificio che partono da mare. La chiesa è composta da un’unica navata rettangolare con volta a botte e posta sull’altare maggiore vi è una statua della santa.
Se siete riusciti a completare tutto il percorso complimenti … non vi chiederemo di camminare oltre, ma perché voi lo sappiate, superando Piazza Lauro in direzione Piano di Sorrento, sorgono altre due Chiese di grande bellezza,la Chiesa di Lourdes e la Chiesa di Sant’Onofrio. La prima collocata lungo Corso Italia la seconda esattamente alle spalle di quest’ultima.
Prima di giungere alla città di Sorrento, si attraversa il centro di Vico Equense, cittadina devota ai Santi Ciro e Giovanni a cui per l’appunto è dedicata la Chiesa più prestigiosa del paese.
Alcuni documenti attestano che la Chiesa sorga esattamente sui resti di un edificio del XII secolo, utilizzato nel passato per le riunioni del parlamento cittadino.
Completamente ricostruita dopo il terremoto del 1696, si presenta oggi in stile barocco. Il portale all’ingresso è contornato da un austera cornice in tufo richiamata più volte nella struttura.
Al suo interno a croce latina , navata centrale e cappelle laterali viene conservata una meravigliosa statua in legno dell’Immacolata risalente al XVIII secolo . L’altare maggiore, che originariamente era in marmo, ora si presenta molto più semplice e modesto a causa delle modifiche apportate dalle regole del Concilio Vaticano.
All’interno della Chiesa sono conservate inoltre le reliquie del Santo protettore, San Ciro, poste all’interno di un busto del Santo del seicento, interamente d’argento di notevole fattura.
Una romantica leggenda narra che nel VII secolo, dove oggi si erge la Chiesa del Lauro ci fosse una arbusto di alloro, sotto il quale un’anziana sordomuta scoprì la statua di una madonna, si racconta che appena la donna posò il proprio sguardo sulla Vergine riacquistò sia l’udito che la parola. Il Cardinale di Sorrento fece quindi spostare la statua presso la Cattedrale di Sorrento, ma la statua scomparve, riapparendo esattamente dove era stata trovata dall’anziana, accanto all’alloro. Questo miracolo si ripeté così tante volte che il Cardinale di Sorrento decise di lasciare la statua della Vergine alla città di Meta di Sorrento. A quel tempo nei pressi dell’alloro sorgeva un piccolo tempietto, nel quale fu posizionata la statua. I pellegrinaggi dei fedeli erano tanto intensi e numerosi che tra il IX e il X secolo (intorno al 1206) il popolo di Meta di Sorrento decise di costruire , in onore della Madonna del Lauro, un tempio più grande. La prima costruzione della Chiesa della Madonna del Lauro risale più o meno al 1569, ma l’aspetto odierno è da attribuirsi al XVIII secolo. L’accesso alla Chiesa è reso possibile da un ampia scalinata che conduce innanzi ad un imponente portale in bronzo, quest’ultimo sostituisce il precedente portale in legno (del 500), sul quale sono scolpite scene della vita di Cristo e che oggi viene custodito all’interno della Chiesa come vera e propria opera d’arte. La facciata è in stile neoclassico mentre il campanile in stile barocco. La pianta a croce latina è divisa da 14 pilastri che si estendono lungo tre navate su un prestigioso pavimento in marmo. Di grande prestigio ed interesse, al suo interno, sono l’altare, la fonte battesimale e la balaustra interamente in marmo oltre alla statua del Cristo interamente in lamina d’oro.
Fu costruita intorno al IX secolo sui resti di un tempio pagano probabilmente dedicato alla Dea Minerva. Oggi questa Basilica è custode di veri e propri tesori artistici ed opere d’arte. Nel corso dei secoli , la Basilica ha subito numerosi restauri e modifiche, il suo nucleo originario infatti, corrispondeva in passato all’attuale posizione dell’abside ed era attigua alle Chiese di Santa Maria della Neve e di Santa Maria di Monserrato. Sulla facciata, in stile barocco, vi sono tre portali in bronzo, su quello centrale è possibile ammirare un affresco che ritrae San Michele mentre scaccia Satana,mentre sui bassorilievi presenti sia sulla porta centrale che su quelle laterali sono raffigurati gli Arcangeli e la Trinità. L’interno si sviluppa in tre navate, la pianta è a croce latina ed il soffitto a cassettoni dorati sui quali sono state poste sette tele di inestimabile valore. Quest’ultime raffigurano episodi della vita di San Michele e sono probabilmente opera di Girolamo Imparato, anche se una riporta la firma di R. De Crescenzo. Meravigliosa anche la sacrestia della Basilica, alla quale è possibile accedere dall’interno della Chiesa, dalla navata sinistra. Custode di importanti e pregiati quadri, quali “La Madonna della neve “ad opera di Giovanni Bellini, “San Tommaso” di De Rosa o semplicemente le tele che ritraggono immagini della peste del 1656, essa infatti può definirsi a sua volta una piccola chiesa. (sulla basilica di San Michele ci sono altri milioni di informazioni….che faccio continuo???)
Percorrendo la strada statale che da Castellammare conduce sino alla città di Sorrento si attraversano tutti i comuni che la precedono ed è dunque possibile ammirare le bellezza di quest’ultimi. Proprio lungo questa strada infatti è collocata la più importante chiesa di Sant’agnello, la Chiesa dei Santi Prisco e Agnello. Quest’ultimo patrono della città è protettore delle donne incinte e degli animali gravidi. Ancora oggi infatti,il giorno in cui ricade la festa del Santo le donne del popolo incinta si recano in Chiesa per essere benedette. Purtroppo ancora oggi è impossibile datare con precisione la costruzione di questa Chiesa, ma sappiamo con certezza che intorno al XV secolo al suo posto era collocata un piccola cappella dedicata esclusivamente a San Prisco e gestita solo dal popolo. La Chiesa presenta una mescolanza tra lo stile neoclassico e quello Barocco,l’accesso è consentito da un’ ampia scalinata in pietra vesuviana, che termina innanzi ai tre ingressi, uno per ciascuna navata, che nel 600 sostituirono l’unico ingresso centrale. La pianta è a croce latina con un abside a tre cupole. Sull’altare maggiore è possibile ammirare un dipinto del 1875, che ritrae la Vergine Maria con Gesù ed i Santi Prisco e Agnello, particolare attenzione va data anche ai particolare alle spalle dei due Santi, dove possiamo notare degli agrumeti, probabilmente scelti per esaltare la penisola Sorrentina e la riproduzione del Golfo con Punta Gradelle, nel quale sono stati dipinti dei velieri al vento. Questo dipinto fu commissionato ad un pittore di origini romane , Gustavo Mancinelli, da padre Giuseppe, per ricordare la re intitolazione della Chiesa ai Santi Prisco e Agnello del 1827.
Di grande bellezza e ricchezza artistica è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Sant’Agata sui due Golfi. Al suo interno oltre alla statua della Santa che le conferisce il nome , è possibile ammirare un maestoso altre maggiore, completamente in marmo intarsiato e madreperla, quest’ultimo costruito da Dionisio Lazzari nel 600, era inizialmente destinato ad un’altra Chiesa, la Chiesa di San Filippo Neri , solo nel 1845 fu venduto alla Chiesa di Sant’Agata.